Per rendere le città intelligenti occorre avere cittadini con competenze digitali necessarie per utilizzare con spirito critico le tecnologie informatiche per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione.
Per misurare in modo più preciso le competenze digitali e l’utilizzo di Internet da parte dei cittadini italiani, l’Osservatorio, in collaborazione con Doxa, ha condotto una rilevazione diretta su un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana adulta tra i 18 e i 74 anni.
Cosa sono le competenze digitali base del cittadino
Per misurare le competenze digitali è stata utilizzata la metodologia adottata dalla Commissione europea, secondo la quale le competenze digitali dei cittadini devono coprire 4 ambiti:
- gestione di file e informazioni digitali: identificare, localizzare, recuperare, immagazzinare, organizzare e analizzare informazioni digitali, giudicandone adeguatamente rilevanza e scopo;
- gestione di comunicazioni digitali: comunicare in ambienti digitali, condividere risorse attraverso strumenti online, connettersi e collaborare digitalmente con altre persone;
- familiarità con i servizi online: identificare online risorse digitali con cui rispondere ad alcune necessità, decidendo in modo appropriato quali impiegare sulla base della specifica esigenza;
- produzione di contenuti digitali: creare o modificare contenuti digitali, integrando e rielaborando conoscenza e contenuti pregressi e/o dimostrando capacità di programmazione.
I dati sulle competenze digitali
Le competenze più diffuse sono quelle relative alla gestione delle comunicazioni digitali (presenti in media nel 72% della popolazione). Seguono la gestione di file e informazioni digitali (65%) e la familiarità con i servizi online (56%). Le competenze relative alla produzione di contenuti digitali risultano abbastanza variegate: si passa dal 66% degli italiani che sa produrre documenti scritti in digitale al 49% che sa usare fogli di calcolo, fino al 15% di chi sa programmare.
La gran parte degli italiani con competenze digitali ha un’età inferiore a 55 anni. Contribuiscono in maniera significativa i giovani tra i 18 e i 34 anni: la prima generazione nella storia nata e cresciuta con le tecnologie digitali e che ha forte dimestichezza nel loro utilizzo. Non ci sono invece sostanziali differenze a livello di competenze digitali tra le persone che hanno dai 35 ai 54 anni. Le competenze crollano invece dopo i 65 anni.
Uso di internet, i segnali positivi
Il livello di competenze digitali ha un impatto importante anche sull’Uso di internet, un’altra area monitorata dal DESI su cui ci posizioniamo in penultima posizione. La Ricerca condotta dall’Osservatorio ha rilevato che l’86% degli italiani accede a internet almeno una volta al giorno, soprattutto per leggere siti di notizie, giornali o riviste (79%) e consultare social network (74% ). È interessante notare che il 61% di essi ha fatto acquisti online, mentre solo il 56% ha usato la rete per accedere a servizi di online banking . L’unica percentuale che sembra essere diminuita è quella relativa al download di immagini, video, musica e film (dal 79% di giugno 2016 al 56% di ottobre 2017). Tale risultato è ragionevole se si considera la progressiva diffusione dei servizi di streaming.
In conclusione, i progetti per le città intelligenti possono essere nel tempo efficaci se accompagnati da importanti e lungimiranti interventi di formazione della popolazione.