L’inventario di magazzino sempre aggiornato, il controllo sulle linee di produzione, il tracciamento del prodotto fino al cliente finale, l’identificazione di Punti di Interesse (POI) dislocati lungo il sentiero, la localizzazione e la guida del turista nel percorso in caso di bivi o biforcazioni, sono alcune delle innovazioni ottenute con l’identificazione e la tracciabilità automatica degli oggetti.
Le applicazioni basate su RFID (Radio Frequency Identification), cioè l’identificazione degli oggetti tramite radio frequenze, hanno il fondamentale vantaggio di eliminare il vincolo rappresentato dalla necessità di stabilire un contatto fisico o visivo tra l’oggetto e il dispositivo di rilevazione, richiedendo semplicemente una lettura radio che può essere anche completamente automatizzata.
Questa tecnologia consente ad esempio di rilevare automaticamente quando un carico ha lasciato un deposito o un centro di distribuzione, permettendo di generare automaticamente una notifica di spedizione al destinatario in tempo reale e di inviare in tempo reale anche la fattura. I prodotti ed eventualmente i loro componenti possono essere “tracciati” lungo il loro percorso nella catena di produzione e di distribuzione, consentendo di conoscere l’effettiva provenienza dei prodotti, così come per esempio è richiesto da alcune direttive dell’Unione europea per la tutela dei consumatori.
Come è fatto e come funziona
Un sistema RFID è costituito sempre da due elementi: l’etichetta (Tag) che contiene l’informazione di identificazione e il lettore (reader) che può leggere e trasferire questa informazione.
L’etichetta (Tag) è principalmente una memoria con un circuito radio e un’antenna.
Tra le etichette attive la più nota è sicuramente il Telepass.
I benefici descritti si incrementeranno nel tempo, in quanto le etichette RFID acquisiranno sempre maggiore capacità elaborative, saranno dotate di sensori ed attuatori che consentirà loro di percepire stimoli dall’ambiente circostante, informare via rete un centro di elaborazione ed eseguire le direttive impartite da quest’ultimo.
SVIC è impegnata da alcuni anni in attività di ricerca applicata in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento.
Avremo modo di approfondire l’argomento in seguito.