Per rendere le città intelligenti occorre avere cittadini con competenze digitali necessarie per utilizzare con spirito critico le tecnologie informatiche per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione.
Le competenze digitali non vanno, quindi, confuse con le capacità tecniche legate all’informatica; sono, come raccomanda l’UE, “l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet”.
Le competenze digitali, pertanto, sono la condizione necessaria per abilitare i cittadini ad:
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esercitare i propri diritti di cittadinanza;
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avere una capacità critica rispetto alle informazioni e alle opinioni;
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essere parte di una comunità ed interagire per contribuire a creare nuova conoscenza;
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essere capaci di accogliere i cambiamenti derivanti dall’innovazione tecnologica.
Da una recente indagine dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, è emerso che la competenza digitale della popolazione del nostro Paese è molto critica in quanto:
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circa 26% utilizza Internet anche per i servizi più comuni e, quindi, può essere coinvolto nei processi partecipativi;
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circa 24% ha utilizzato Internet negli ultimi 3 mesi ma non è in grado di utilizzare i servizi piu comuni su Internet (interazione con le pubbliche amministrazioni, home banking, pagamenti elettronici. Non hanno la capacità di usare in modo efficace le competenze di base (lettura, scrittura e calcolo) e vengono definiti analfabeti digitali funzionali
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circa 13% utilizza Internet sporadicamente (es. non negli ultimi 3 mesi)
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circa 36% non ha mai utilizzato Internet e sono analfabeti digitali totali
Complessivamente, la popolazione con competenze digitali, almeno di base, è valutata pari a circa il 39,8%, mentre gli analfabeti digitali si possono stimare tra il 60% e il 68%.
Secondo i dati raccolti molti analfabeti digitali appartengono alla generazione compresa tra i 15 e i 29 anni, i cosidetti “nativi digitali“, il che conferma che la cultura e la formazione rimangono sempre i due pilastri fondamentali su cui si basa la crescita degli individui e di conseguenza del paese in cui vivono.
In conclusione, i progetti per le città intelligenti possono essere nel tempo efficaci se accompagnati da importanti e lungimiranti interventi di formazione della popolazione.